Disturbo narcisistico di personalità - Come riconoscerlo

Antonio è affetto da disturbo narcisistico di personalità?

[Testimonianza di Antonio, nome e dati cambiati per privacy.]

Quando ho incontro per la prima volta osservo che Antonio ha 45 anni, altezza media, cappelli corti brizzolati, taglio giovanile, giacca in pelle, sguardo vivace. Due figli preadolescenti da una precedente relazione e un’attuale compagna che definisce subito empatica e affettuosa nei suoi confronti.

È un piccolo manager in un’azienda che funziona bene, gestisce una squadra di ragazzi con cui elabora vari progetti. È un paziente di lunga data di una mia collega senior.

Prende degli psicofarmaci che lo aiutano a calmarsi, mi informa subito lui, perché tendeva ad andare spesso in incandescenza, perché ha una bassa autostima, aggiunge lui. E la mia collega l’ha aiutato molto, dandogli molto conforto.

Ciò che sento in seduta è una leggera pressione da parte sua, una richiesta implicita di ricevere lo stesso trattamento se no anche di più. Lo accolgo, attenta alle mie emozioni. Perché cerca di attivarmi?

Si mostra da subito simpatico e affabile, con un’incoerenza espressiva sul viso, sorride mentre lo sguardo è cupo e vigile. Devo vedere più spesso i miei figli, che rottura, poi dottoressa, io SO qual è il mio problema, l’autostima bassa.

Sento che cerca di sedurmi. Ci concediamo piacevolmente prenotando una seduta successiva. Alla seconda seduta continua il discorso sull’autostima, al quale gli propongo un breve percorso, di alcuni mesi, strutturato ad obiettivi, con esercizi da seguire.

Si mostra subito contrariato dal percorso breve cioè non mi potrà seguire a lungo?! Gli dico: per mancanza di personale e visto che Lei funziona abbastanza bene (lavoro, vita privata, ecc), bisogna dare priorità a situazioni di maggiore gravità (esempio psicosi, ecc).

Ok, voglio provare a fare gli esercizi, mi risponde.

Alla terza seduta, lo vedo attendere all’ingresso un’ora prima e non ci faccio caso, impegnata in altro. Mi dico, si sarà regolato così. Quando lo faccio accomodare in stanza, nell’orario prestabilito, è su tutte le furie. L’ho fatto aspettare un’ora, inammissibile!

La reazione è brusca, improvvisa, per un attimo quasi dubito, prendo l’agenda in mano e in effetti noto che l’orario dell’appuntamento è giusto, si è sbagliato lui. Può succedere, ribadisco con calma.

Ormai Antonio è inconsolabile. Tanto mi ha già detto che non mi può aiutare, non so se è caso di venire da Lei. Mi squalifica, per sentirsi superiore, in controllo, invece di scusarsi, di accettare una semplice umana disattenzione.

Continua a parlarmi in piedi, in sfida, quasi aspettandosi di pregarlo di rimanere, di non andarsene. A me farebbe piacere continuare a lavorare insieme, sarebbe un peccato mollare qui, replico io. Decida Lei cosa desidera fare. Inutile dirvi che è uscito in furia, sbattendo la porta.

Antonio è affetto da disturbo narcisistico di personalità?

Difficile rispondere dopo averlo visto solo tre volte. Con probabilità rientra in un quadro narcisistico di funzionamento.

  • Bassa tolleranza alla frustrazione
  • da subito si mostra seduttivo
  • mi vuole condurre a sé
  • si sente in diritto ed esige trattamento preferenziale
  • si propone vulnerabile per poi diventare prepotente quando non ottiene ciò che vuole e come lo vuole
  • mi squalifica o comunque cerca di mettermi in soggezione già facendo un paragone con la collega psicologa
  • e posso continuare ancora con le riflessioni.

MA. Non sono tutti questi anche meccanismi difensivi che possiamo mostrare a prescindere, soprattutto quando ci sentiamo vulnerabili e bisognosi di aiuto? Possiamo sentirci anche imbarazzati, indifesi, impauriti davanti ad una sconosciuta che ci vuole capire.

Quindi si, tutto ciò descritto sono ALCUNI degli indicatori di un possibile disturbo narcisistico di personalità.

Bisognerebbe vedere come si presenta nelle prossime sedute.

  • È calmo? Si scusa per l’accaduto?
  • Mantiene un un’atteggiamento costante in questo senso?
  • Collabora o sfida?
  • Si affida o si sente costantemente minacciato?
  • Mostra emozioni o e costantemente freddo e distaccato?
  • Mi sento con lui come se camminassi sulle uova, costantemente sotto giudizio oppure a mio agio?

Come vedete, le variabili sono multiple e variegate e si mostrano lentamente, conoscendoci a vicenda. Ci vogliono mesi per stabilire una diagnosi accurata.

Ricordate che ogni narcisista (lo scrivo così solo per semplificare) è innanzitutto una persona con una storia propria che manifesta il SUO narcisismo patologico in modo personale.

Suggerisco di evitare le diagnosi da bar, invece sostengo molto di acquisire una cultura sul narcisismo patologico, attraverso letture autorevoli.

Se siete ben informati, potete capire dall’inizio con maggiore probabilità che c’è qualcosa che non va. Potete proteggervi, decidere di non investire in relazioni sentimentali in partenza problematiche, di gestire meglio i rapporti lavorativi.

Per esempio, se ti blocca sul social non significa che è narcisista, è solo un aspetto che se si presenta isolato, non offre un quadro generale.

 

[testo originale it.quora.com]

Olivia Ceobotaru
info@oliviaceobotaru.com

Sono Olivia Ceobotaru, psicologa clinica. Lavoro sul tema dell’amore e delle relazioni per adulti, coppie e famiglie. Tratto con rispetto e leggerezza argomenti delicati come l’abuso, la violenza in generale, il trauma.

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