12 Mag Cos’è la noia narcisistica?
Il disturbo narcisistico di personalità
Secondo gli studiosi, il disturbo narcisistico di personalità emerge in età infantile, in seguito all’arresto dello sviluppo emotivo all’età tra 3–5 anni. Le carenze educative genitoriali hanno impedito il compimento della fase simbiotica infantile che non è stata seguita dal naturale processo di separazione-individuazione e di maggiore autonomia del bambino. La simbiosi rimane incapsulata, cristalizzata e accompagna la crescita fisiologica, di conseguenza, da adulto la persona vede gli altri come prolungamenti di se stesso, come il bambino piccolo che si percepisce tutt’uno con la madre, stesso corpo, stessa mente, no confini.
La noia da frustazione
Tutti noi sperimentiamo la noia, la conosciamo e sappiamo, chi più o meno, affrontarla, gestirla e colmarla. La persona affetta dal disturbo narcisistico di personalità presenta una vita psichica interiore impoverita, un vero sé sottosviluppato, perciò non ha le risorse per reggere la noia oppure per poter trasformarla in qualcosa di costruttivo. Come il bambino piccolo, affronta i minimi accenni di noia con impulsività, irritabilità e impazienza. Vuole tutto subito e adesso, senza capacità matura di rimandare e tollerare la frustrazione.
Il suo deficit di empatia emotiva gli impedisce di mettersi nei panni degli altri e di sintonizzarsi emotivamente con le persone ed ecco il momento in cui si esprime la sua noia, il suo disinteresse quando deve ascoltare gli altri per un tempo lungo, dove non è lui il protagonista della conversazione.
La sua noia si può manifestare anche nei momenti di solitudine sotto forma di disagio e vuoto interiore, cupezza e umore depresso.
La consapevolezza del narcisista
Essendo un disturbo egosintonico, perfettamente aderente alla sua personalità, il narcisista non ha consapevolezza del disagio interiore, a meno che non abbia seguito una psicoterapia a lungo termine nella quale ha cominciato a conoscersi e ad accogliere informazioni rispetto al suo disturbo (dove la diagnosi è stata comunicata).
Un bellissimo contenitore, curato nei materiali, colori e forma, piacevole da vedere, da toccare e da ammirare che una volta aperto, risulta, a prima vista… vuoto. Non perché per davvero lo fosse vuoto. Se metti la mano dentro, trovi dei semini e un po’ di terra sparsa. Se solo fossero annaffiati, tenuti alla luce del sole e al riparo dal freddo, questi semini potrebbero splendere delle belle piantine. Uniche e particolari. Non spetta a te farlo. Ognuno di noi è responsabile della propria vita.
[testo originale su it.quora.com]
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