28 Lug Cosa fare se non riesci a controllare la rabbia?
La rabbia è un’emozione primaria, di base, con cui nasciamo ed è generata dalla frustrazione.
Un neonato stanco, affamato, assettato o sporco comincia ad essere frustrato, desidera soddisfare i propri bisogni di base, piange, urla. È arrabbiato. Man mano che cresciamo e attraversiamo le varie tappe evolutive, impariamo a modulare, gestire e canalizzare la propria rabbia.
La rabbia irrisolta, non espressa in modo funzionale diventa aggressività. Un potenziale aggressivo non conosciuto a se stesso diventa una bomba a mano, pronta ad esplodere e fare terra bruciata intorno.
Se cresciamo in famiglie che temono l’espressione delle così dette emozioni negative, faremo finta di non essere arrabbiati fino a quando diventa un meccanismo automatico e invece di arrabbiarci, chiarire, protestare utilizziamo modalità passivo-aggressive o siamo accondiscendenti, non sappiamo affrontare le situazioni in maniera diretta e tranquilla, ma piuttosto aggressiva e dirompente, con conseguenze negative sulle nostre relazioni.
La rabbia ci fa sentire sopraffatti
Altre volte è proprio l’immenso materiale rabbioso che ci fa sentire sopraffatti e lontani dal mondo percepito come ingiusto nei nostri confronti.
Non è più il singolo torto che la mia amica mi ha fatto, ma un insieme di delusioni, fallimenti, faccende non chiarite che mi fanno provare sensazioni di sconforto, irritazione perpetua, impazienza.
La frustrazione è diventata un gomitolo bello grande che avrebbe bisogno di essere districato sia per capire il materiale di cui è fatto, la testura, la tenuta, la lunghezza e anche come posso utilizzarlo al meglio, per fare l’uncinetto, per stendere i panni e così via.
Monica sorride molto quando parla, anche di cose spiacevoli. Gli occhi ancora più aperti e penetranti, con un sorriso stampato in viso mentre racconta una vicenda lavorativa particolarmente fastidiosa e faticosa per lei.
Mi sembri arrabbiata, le dico e lei rimane sorpresa perché non si sentiva arrabbiata. Non c’è una coerenza tra parole, emozioni e mimica faciale.
Andrea è un giovane ragazzo con una piccola attività a cui è molto legato e tiene a fare tutto per bene, con ordine e disciplina. Essere calmo e calcolato è il suo credo tutti i giorni e quando si arrabbia è maggiormente critico con sé.
Così non va bene, si dice spesso.
Pietro e Loredana sono una giovane coppia di 27 anni e convivono da poco. Entrambi lavorano e studiano. Si amano follemente e passano dei momenti incantevoli insieme, quando il tempo lo permette.
Tranne quando Pietro ad un tratto, per un’osservazione e anche altre volte dal nulla, si stranisce, si arrabbia talmente tanto che rompe un oggetto in casa. Un piatto, un bicchiere, un pugno nella porta, basta scaricarsi sul momento.
A volte urla e il suo volto si trasforma, sembra un’altra persona. La fidanzata è spaventata e preoccupata e poi accetta tutte le volte le sue scuse, i fiori, i regali. Ti giuro, non so cosa mi passa per la testa, non lo faccio più. Fino alla prossima volta.
Anche tu non riesci a controllare la rabbia?
Come puoi notare, sono esempi comuni di vita quotidiana in cui la rabbia prende il sopravvento e decide al posto nostro, invece di essere noi a canalizzarla e a trasformarla in grinta, ad imparare a gestirla in modo che sia utile, benefica, liberatoria e anche nutriente per noi e per chi ci sta intorno.
Per rispondere alla domanda “Cosa fare se non riesci a controllare la rabbia?” il mio suggerimento è quello di contattare uno psicologo e capire di cosa si tratta.
[testo originale su it.quora.com]
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