È un approccio versatile, complesso e circolare che include sguardi diversi (antropologia, psicologia, psichiatria, filosofia), una sinergia di molteplici teorie (la Teoria dei sistemi, Teoria della Comunicazione, Cibernetica).
Solo in Italia la formazione come psicoterapeuta richiede 4 anni di training presso una scuola privata accreditata, per un costo che può variare tra 2500-5000 euro/anno, più la psicoterapia individuale dello specializzando.
Il percorso di psicoterapia ad indirizzo sistemico relazionale è un investimento enorme di soldi, tempo, energia, fatica, teoria e pratica sul campo. Di solito il futuro psicoterapeuta sceglie l’approccio più affine a sé stesso, che lo calza meglio. Non esiste una specializzazione migliore dell’altra; esistono modi di lavorare differenti.
Per esempio, nel caso specifico di una separazione con figli piccoli, tutta la famiglia viene influenzata e si modificano gli equilibri costruiti lentamente nel tempo.
Ciò che è stato prima è finito e si deve ristrutturare, imparare un’altra modalità di vivere la famiglia.
Le situazioni possono essere variegate:
Posso ancora continuare perché le riflessioni da fare sono molteplici e cucite su misura sulla rispettiva famiglia.
In un altro caso specifico, partendo dalla domanda posta, potrebbe essere anche una separazione con figli adolescenti; oppure una separazione con figli adulti, già autonomi che vivono per conto proprio.
E anche in questi casi, cambiano gli scenari, i vissuti, i desideri, le aspettative, i bisogni.
Come potete vedere, i cicli vitali della nostra vita sono punti di riferimento, capitoli del libro chiamato VITA, all’interno dei quali ci succedono delle cose diverse. Può succedere che alcuni adulti rimangono bloccati nel file adolescenza, altri nella fase dolce ribellione giovanile.
Posso osservare, posso comprendere cosa è successo, rispettare le fragilità umane. Credo profondamente che il cambiamento, anche piccolo, minuscolo, impercettibile agli altri, ma significativo per quella famiglia, è possibile. L’ho visto succedere molte volte.
Le persone temono il cambiamento perché lo associano a qualcosa di radicale, definitivo e assoluto che deve accadere. Siamo tutti abitudinari, esseri mammiferi evoluti che abbiamo i nostri spazi, profumi, luoghi del cuore, anche se siamo travel bloggers in giro per il mondo e ci spostiamo con maggiore facilità rispetto ai nostri antennati.
Abbiamo bisogno di sentire le radici dentro di noi, quel senso di appartenenza atavico, la base sicura.
La bellezza della terapia familiare è anche ritrovarsi tutti insieme in una stanza, un pò come nelle foto vintage di una volta, in un clima colloquiale e non da indagine amministrativa.
Per esempio, sedersi semplicemente tutti insieme e scoprire le regole della famiglia, è qualcosa di nuovo e porta maggiore chiarezza e consapevolezza. La maggior parte delle persone presume che gli altri sappiano ciò che loro vogliono e questo comporta equivoci e problemi di comportamento. Presumiamo che gli altri ci conoscono, sanno leggere la nostra mente. Le regole sono uniche e tipiche di quella specifica famiglia e vanno rivisitate. Sono regole attuali o datate? Uno degli aspetti, in termini di regola, potrebbe essere se ci sono argomenti che non devono essere mai sollevati all’interno della famiglia, se ci sono dei dolori rimasti inespressi, segreti familiari delle generazioni precedenti, se c’è o meno libertà di espressione e se i membri della famiglia possono essere autentici, ciò che sono per davvero, sentirsi al loro agio, riconosciuti e valorizzati.
Solo un piccolo assaggio per voi, di ciò che significa la terapia familiare.
[Testo originale su it.quora.com]