10 Mag Relazione tossica come riconoscerla
Quando ti senti un prolungamento del tuo partner, una funzione e non una persona distinta da lui;
Quando il sesso è l’unica modalità di comunicazione significativa;
Quando la relazione è di tipo paterno/materno o fraterno. Il desiderio si è spento e non si riesce più a rinnovarlo;
Quando per voi il tempo come coppia sembra sia bloccato, fossilizzato;
Quando manca l’umorismo sano, genuino e tenero; invece è presente la presa per il culo acida, vestita da saccenza;
Quando manca il gioco;
Quando la comunicazione rimane sul superficiale (è generica, politica, tempo, figli, obiettivi da raggiungere) e non va mai nel profondo. Non c’è intimità emotiva, non c’è complicità come coppia; l’altro non è anche il tuo amico; non c’è fiducia; svelare le proprie vulnerabilità è vista come minaccia;
Quando c’è possessività. La gelosia è presentata come amore; dove più sei geloso/a, più significa che mi ami. No.
Osserva i segnali
Quando il sesso è usato come strumento di manipolazione e non come parte integrante della coppia. Il sesso come controllo sull’altro, sia quando viene esibito, sia quando viene tolto all’altro, come punizione. Quando scompaiono anche le coccole e le carezze.
Il trattamento del silenzio invece di risolvere i conflitti parlando con tranquillità. Utilizzare il silenzio per punire, confondere e frustrare l’altro, innescare sensi di colpa e riprendere il controllo della relazione.
Il disprezzo nelle sue varie forme. Alzare gli occhi, commenti sarcastici, atteggiamento passivo-aggressivo;
Quando l’altro è costantemente in competizione con te. Un gioco dove uno deve vincere per forza;
Quando mancano le piccole gentilezze verso il partner;
Quando nella relazione si da molto e si riceve poco. Tempo, attenzioni, energia;
Quando si razionalizza, quando si cerca ciò che non va nell’altro; quando manca il sostegno emotivo sentito, autentico;
Quando l’altro manca di empatia emotiva, non è capace a starti vicino nei momenti affettivi di impasse;
Quando si passa alle mani. Che sia uno schiaffo, una spinta, un stringerti i polsi, significa violenza. Quando non se ne rende conto e ripete, senza sensi di colpa. Quando anche la sua famiglia sostiene, nasconde e mistifica tali comportamenti;
Quando l’altro non è capace a gestirsi la rabbia da sé e ti chiede implicitamente di farlo a posto suo; fare da mamma o papà, insomma; quando distrugge oggetti, quando in tua presenza la tolleranza alla frustrazione è minima, mentre in società sa fare la parte della brava persona;
Quando la coppia diventa lo spazio dello sfogo emotivo e non un luogo prezioso in cui ricaricarsi insieme;
Quando la coppia è fusionale, simbiotica. Si fa tutto insieme e si annulla come persona. Quando si sacrifica per l’altro e lo si esprime chiaramente, chiedendo il conto;
Le attese e le pretese, le colpe. Che l’altro mi rende felice. È colpa sua se non ho fatto la patente, se non sono andata in quel viaggio.. se.. se.. se..
Le triangolazioni. Non chiedere, non chiarire, non comunicare in modo diretto da A a B e utilizzare un C. È una forma sottile di manipolazione. Si osserva molto nelle coppie separate con figli.
Come uscirne dalla relazione tossica?
Prima di tagliare corto e cambiare rotta, respira, rifletti, cerca soluzioni, rimedia, recupera, sii proattiv*. Le relazioni tossiche possono ridiventare sane, funzionali.
Inizia un percorso di terapia individuale oppure di coppia. Mettiti tu in discussione per primo e anche insieme al tuo partner.
Comincia a sentire con il proprio cuore e ragionare con la TUA testa. Focus su di TE! Chiediti cosa ti piacerebbe fare se domani tu fossi liber*. Quanto ti stimi? Quanto credi di meritare? Dove vivresti?
Come ti senti in questa relazione? Seren*, legger*, rassicurat* nonostante il tran tran quotidiano? Oppure esaurit*, perennemente stanc*, risucchiat*?
Se domani ti comunicano che ti mancano solo 3 mesi di vita, per un brutta malattia, cosa faresti?
[Testo originale su it.quora.com]
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